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Alexander Samsonov

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Alexander Samsonov
Primo amministratore delegato in epoca moderna della Poljot (1MWF) - Полёт

La Poljot in epoca sovietica era il vanto dell'industria orologiera nazionale.
Come tante altre grandi aziende sovietiche, la Poljot ebbe anni difficili con il passaggio al libero mercato ed alla cessazione degli aiuti statali; ne abbiamo parlato qui.
Nel seguito, un'intervista del 1991 di Aleksander Samsonov, direttore della Poljot.
La Poljot nel 1991 - Aleksander Samsonov

Aleksander Samsonov (anche scritto Alexander Samsonov) fu il direttore della Poljot dal 1985, quando lasciò il suo incarico ministeriale come supervisore dell'industria orologiera; era un tipico manager sovietico "di ferro", deputato del partito comunista.
Della Poljot ne abbiamo parlato qui; in sintesi, era considerata la migliore azienda orologiera sovietica, l'unica in tutto il panorama sovietico a produrre un movimento cronografico, il Poljot 3133
Alexander Samsonov, fu l'uomo sotto la cui guida la Poljot divenne "una vetrina sovietica" nella produzione dei beni di consumo.

Una sua intervista del 1991 a giornalisti americani che andarono a trovarlo a Mosca, ci fornisce alcuni dati utili a conferma di quanto scritto finora; intanto ci conferma l'interesse per gli orologi russi negli Stati Uniti nel 1991; basti pensare al Desert Shield.
La Poljot, come ogni altra azienda sovietica, aveva problemi di produttività, per ovviare ai quali Aleksander Samsonov:
  • investì milioni di rubli in nuove attrezzature (che, se attinenti alla produzione dei quarzi, furono investimenti inutili)
  • congedò i ritardatari, iniziò una campagna anti-alcol e creò una cultura aziendale severa. "C'è una regola dura qui che le persone dovrebbero comportarsi secondo determinate norme", ha detto, allungando le mani sul tavolo da conferenza lungo 6 metri nel suo ufficio. '' Alcune persone a cui non piace la disciplina dura andranno a lavorare in altri posti. Per me va bene. ''
  • Nel 1991, l'80 per cento degli orologi della Poljot vengono esportati.
  • La percentuali di orologi immessi in commercio che risultano difettosi è dell' 1,5% della produzione nel 1991, contro il 4% del 1986.
  • Nel 1990 la Poljot aveva 6500 dipendenti e produceva 6 milioni di orologi, unincremento del 60% rispetto al 1985; questo risulta in una produzione di 1.000 orologi per ogni lavoratore, che è un decimo del tasso di Seiko.
  • La valuta forte è preziosa per la Russia e la Poljot ne genera tanta con le vendite all'estero
  • Il settanta per cento degli orologi sono al quarzo; il resto, meccanico. Nel reparto della sua azienda che produce orologi al quarzo, la produzione è stata automatizzata ed ora sono necessari 1,5 secondi per mettere le lancette di un orologio, contro i 90 secondi precedenti
  • "In questo paese, la produttività è tre, quattro volte inferiore a quella americana", disse Aleksander Samsonov. "Se le persone vogliono vivere bene, devono lavorare bene.''


Durante la sua esistenza come azienda manifatturiera, la Poljot diede origine, direttamente o indirettamente a diversi marchi: ne abbiamo parlato qui
Verso il 2004, la Poljot, com'era stata fino ad allora, non c'era più, essendosi divisa in diversi marchi, alcuni tutt'ora attivi.

Per informazioni sulla storia della Poljot, va qui.
Per informazioni sulla chiusura della Poljot, va qui.
Per informazioni sulle società dietro la Poljot, va qui.
Per informazioni sui marchi in cui si divise la Poljot, va qui.
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